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Nella costruzione di una struttura in legno vi capiterà di dover eseguire dei fissaggi. Possono essere fissaggi legno/legno, legno/muro, legno/metallo, metallo/muro e per ognuno di essi esistono delle viti apposite, vediamole assieme!
Per il fissaggio legno/metallo ci sono tre diverse soluzioni: una specifica per i portapilastri e le altre per staffe e angolari.
Si tratta di un chiodo ad aderenza migliorata.
Grazie, infatti, al suo gambo
zigrinato, la resistenza a trazione è più elevata di quella di un semplice chiodo ed evita che questo si sfili.
Perfetto per il fissaggio di staffe, angolari o lastre forate.
E’ in acciaio al carbonio con zincatura galvanica bianca ed è molto semplice da utilizzare in quanto va inserito come un semplice chiodo. L’eventuale rimozione può essere difficoltosa.
Il sottotesta è stato pensato per incastrarsi perfettamente su piastre metalliche.
Il diametro è di mm 4, la lunghezza varia da un minimo di 4 cm ad un massimo di 10 cm
Si tratta di una particolare vite
a tutto filetto con testa tonda e sottotesta cilindrico.
Adatta per il fissaggio di staffe, angolari e piastre forate.
La testa arrotondata resta a vista conferendo una piacevole resa estetica.
Il sottotesta cilindrico è stato pensato appositamente per i fissaggi di elementi metallici su legno. Crea, infatti, un effetto incastro per aumentarne la performance statica.
E’ in acciaio al carbonio con zincatura galvanica bianca. Grazie alla testa torx è facilissima da posare e da rimuovere. Non occorre preforo.
Il diametro è di mm 5, la lunghezza varia da un minimo di 4cm ad un massimo di 7cm.
Si tratta di un’evoluzione della classica vite per legno HBS, pensata per usi esterni e, grazie al suo sottotesta troncoconico è perfetta per il fissaggio di piastre metalliche su legno.
E’ in acciaio al carbonio con rivestimento revodip, un trattamento, quest’ultimo, ad alta resistenza a corrosione che rende la vite perfetta anche per utilizzi esterni.
Il filetto asimmetrico “ad ombrello” aumenta la resistenza e facilita l’inserimento della vite nel legno. E’ una vite autoforante e l’intaglio sulla punta evita il rischio di spaccature nel legno.
Adatto per il fissaggio delle travi ai portapilastri (ma anche per fissaggi legno/legno, grazie alla sua testa troncoconica che rifinisce la superficie del legno senza lasciare scheggiature).
Diametro mm 8, la lunghezza varia da un minimo di 4 cm ad un massimo di 8 cm.
Per il fissaggio acciaio/cemento ci sono, invece, 4 diverse soluzioni in base al tipo di materiale sui cui andiamo ad ancorare la nostra staffa:
Questo è un tipo di fissaggio universale, che va bene sia sui muri, sia sui pavimenti di qualsiasi tipo e materiale.
Diventa però obbligatorio utilizzarlo per ancoraggi su mattoni forati (con l’aiuto delle apposite garze) e su muri di poca consistenza come quelli in pietra e malta.
Il muro andrà preventivamente forato. Il diametro del foro dovrà essere di almeno 2 mm superiore alla barra filettata o almeno uguale al diametro della garza nel caso in cui dovesse servire.
Nel foro (se necessario) andrà inserita la garza e poi andrà iniettato l’ancorante chimico e successivamente inserita la barra filettata.
Si tratta di ancoranti avvitabili su cemento con testa esagonale (SKR) o testa svasata (SKS).
Il cemento andrà forato (il foro dovrà avere un diametro di 2 mm inferiore alla vite) e la vite andrà poi avvitata al suo interno.
Non necessita di tasselli e il suo fissaggio è semplice e veloce. Il foro dovrà essere più lungo della vite e possibilmente pulito.
Non andando a creare forze di espansione, le distanze tra una vite e l’altra possono essere assai ridotte.
Sono i più classici tra i tasselli in nylon.Adatti a fissaggi su cemento e su muri di mattoni pieni.
Il cemento andrà forato, andrà inserito il tassello e infine martellata dentro la vite.
Sono adatti per fissaggi su calcestruzzo non fessurato e su pietra naturale compatta.
Non sono indicati per muri vecchi con poca consistenza come quelli in pietra e malta.
Il muro (o il pavimento) va forato per una lunghezza inferiore a quella del tassello (il tassello deve sporgere di almeno un paio di centimetri dal cemento).
Il tassello andrà inserito fino in fondo, poi battutto con il martello in modo che il cuneo di metallo allarghi l’anello di tenuta bloccando il tassello all’interno del foro.
Andrà poi stretto il bullone e la parte in eccedenza della vite potrà essere tagliato.
Adatto a fissaggi pesanti.
Tasselli in acciaio adatti a fissaggi su calcestruzzo (fessurato) e su pietra naturale compatta.
Non sono indicati per muri vecchi con poca consistenza come quelli in pietra e malta o mattone forato.
Il muro o il pavimento andranno forati e all’interno del foro andrà inserito il tassello. Avvitandolo questo si espanderà andando a fissarsi nel cemento.
E’ indicato per ancoraggi pesanti e per applicazioni antisismiche.
Classico tassello Fischer, progenitore di tutti i tasselli.
Si usa come sopra ma per fissaggi meno onerosi.
Si adatta anche al mattone forato. Non ha, invece, tenuta su muri che si sgretolano (in questo caso è suggerito un ancorante chimico).
Il tassello va abbinato ad una vite per legno di adeguata lunghezza.
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