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Quando si parla di legno, bisogna aver ben presente che esso è soggetto a tolleranze, siano esse estetiche, legate ad eventuali nodi e fessurazioni, o siano esse dimensionali.
Oggi ci soffermeremo su queste ultime che sono quelle che più spesso traggono in inganno il consumatore poco pratico.
Nel legno, infatti, esistono delle misure nominali (o commerciali) e delle misure effettive.
Le misure commerciali sono quelle che si trovano solitamente indicate ma non sempre corrispondono a quelle reali.
Vediamo perchè e di quanto possono differire.
Il legno è un elemento naturale e "vivo", si modifica in base alle condizioni alle quali è esposto e sottoposto. Non solo può deformarsi, ma anche le sue dimensioni possono variare leggermente.
I cambiamenti maggiori, naturalmente, si notano sul legno massiccio, ancor più se grezzo, non piallato o lavorato.
Il legno ha un, cosidetto, comportamento igroscopico, ovvero le sue dimensioni variano in funzione della sua umidità.
Solitamente, nel legno grezzo, le misure reali sono inferiori a quelle nominali.
Il calo dimensionale avviene in fase di stagionatura e dipende da molte varianti, quali velocità di crescita della pianta, più la pianta cresce velocemente, più la vena sarà larga e più il legno calerà in fase di stagionatura, ma anche dalla quantità di acqua trattenuta dalla pianta al suo interno.
Per questo motivo ogni tavola, ogni morale, ogni pezzo di legno, avrà un comportamento a sè stante.
Non a caso la tolleranza dimensionale non viene indicata da un numero fisso ma da una variazione percentuale per il legno grezzo e in un range di +/- tot mm per quello lavorato.
Qui occorre fare una distinzione tra legno grezzo e legno lavorato, quindi piallato.
Sul legno grezzo, infatti, la tolleranza è maggiore.
Su un morale o una tavola grezza, possiamo aspettarci, sullo spessore, una tolleranza di +/- 3/5%.
Sul legno piallato, invece, le misure sono più precise perchè meccanicamente abbiamo cercato di ottenere un dato risultato, ma c'è comunque una tolleranza di +/- 1/2 mm.
Questa variazione dimensionale, sul legno piallato, è dovuta al fatto che il legno, durante l'essicazione, potrebbe inarcarsi e, per ottenere una tavola perfettamente dritta, potrebbe essere necessario piallare quel millimetro in più.
Una volta essiccato, il legno, parliamo di legno massiccio, arriverà ad una certa stabilità dimensionale dovuta alla cosiddetta "umidità di equilibrio" che, però, può risentire di condizioni climatiche "estreme".
In un periodo particolarmente secco, il legno, sopratutto se esposto al sole, tenderà a ritirarsi.
Al contrario, in periodi particolarmente umidi o se il legno è lasciato bagnato a lungo, tenderà a gonfiarsi.
Al ripristinarsi delle condizioni standard, anche il legno tonerà alla sua dimensione originaria.
Qualche consiglio random per gestire al meglio la tolleranza dimensionale del legno.
1. Se dovete posare un perlinato, sopratutto a pavimento, lasciatelo per una/due settimane all'interno della stanza in cui andrà posato. In questo modo si adatterà all'umidità della stanza e non ci saranno problemi durante e dopo la posa.
2. Se dovete fare una pavimentazione esterna, lasciate sempre una fuga di quale millimetro tra una doga e l'altra in modo che il legno possa "muoversi" liberamente, senza inficiare la buona riuscita del lavoro.
Se mettete le doghe attaccate tra loro, infatti, alla prima pioggia il legno si gonfierà e le tavole, non avendo gioco, si solleveranno.
3. Se utilizzate il legno dentro casa per fare piccoli lavori, quali mensole e mobiletti, ricordatevi di verniciare il legno su tutti i lati.
4. Se volete utilizzare un pannello di legno come base per specchi o mosaici, ricordatevi sempre di verniciare il lato che non andrete a coprire.
In questo modo il legno sarà protetto su tutti i lati da eventuale umidità e si ridurrà il rischio di imbarcamenti.
Speriamo che l'articolo possa esservi utile. Noi restiamo a disposizione se aveste bisogno di maggiori chiarimenti.
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