Come scegliere i portapilastri per le vostre strutture in legno

Pergole e casette | Ferramenta
1/02/2019

In molti credono che la pergola sia tenuta in piedi dai portapilastri e quindi li cercano molto grandi e robusti, a volte commissionandoli appositamente ad un fabbro.
Questo è errato, una buona pergola dev’essere autoreggente e solida; i fissaggi a terra devono servire solamente a tenere ferma la struttura in caso di vento forte, impatti o quant’altro.

In realtà la funzione principale svolta dai portapilastri, oltre al suddetto fissaggio, è preservare la trave dal deterioramento dovuto al contatto con l’acqua.
Un buon prodotto, infatti, permette di mantenere il pilastro sollevato da terra; in questo modo si evita il ristagno d’acqua e si permette una corretta ventilazione riducendo il rischio di marcescenza.

Come scegliere il portapilastro corretto

In commercio esistono svariate tipologie di portapilastri: a bicchiere, a U, a sfondare, da interrare, ad altezza regolabile, da annegare nel cemento… insomma, solo l’imbarazzo della scelta, o meglio, l’imbarazzo per chi non sa cosa gli conviene.

Vediamo assieme, allora, qualche consiglio che vi possa essere d’aiuto nella scelta.

Innanzitutto possiamo dividere i fissaggi in due grandi categorie: quelli che vanno fissati direttamente al cemento e quelli che vanno affogati o interrati.
Noi vi consigliamo i primi perchè sono più semplici e pratici da usare, anche da un utente inesperto. Basta, infatti, un plinto ben livellato e il gioco è fatto.

Con i secondi, invece, il lavoro da fare è più complesso, basta, infatti, una lieve inclinazione (anche pochi millimetri) della parte sommersa, perchè il pilastro risulti visibilmente storto.
La messa a piombo del portapilastro è la parte più importante, ma anche più complessa, per la buona riuscita della vostra struttura.

Possiamo dire che questa scelta iniziale dipende molto dalle vostre capacità ed abilità.

Per quanto riguarda il tipo di portapilastro, bisogna tenere presente quanto detto inizialmente su quali sono le caratteristiche che contraddistinguono un buon prodotto.

Qui possiamo fare una distinzione in base alla dimensione del pilastro.

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Portapilastri a U

Per travi che vanno dagli 8 ai 12 cm, noi consigliamo delle staffe ad U rialzate, come quella in figura, dove il vostro pilastro poggerà sullo scalino garantendo, quindi, un ottimo drenaggio dell’acqua e una buona aerazione.

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Portapilastro a doppio bicchiere

Per travi più grandi si utilizzano portapilastri doppi a bicchiere o ad angolo.
Si tratta di due mezzi gusci con rialzo interno, molto importante, che sosterranno il legno senza chiuderlo interamente (le due metà non si congiungono mai), garantendo così una minima aerazione.

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Portapilastri ad altezza regolabile

I portapilastri ad altezza regolabile, sono l’ideale nel caso di terreni in pendenza, di neve, e sono i più ventilati; sono indicatissimi per qualsiasi tipo di trave grazie alla loro particolare conformazione.

L’unica tipologia di staffa sulla quale noi “mettiamo in guardia” i nostri clienti, è quella classica a bicchiere, in quanto anche se forata e con rialzo interno non permette un’adeguata aerazione e l’acqua tende a ristagnare internamente.

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Come fissare i portapilastri a cemento

Per il fissaggio delle staffe al cemento si possono usare i comuni tasselli per ancoraggi pesanti, o gli ancoranti avvitabili, come quello nella foto, che sono molto semplici da utilizzare non necessitando di alcun tassello.
E’ sufficiente fare un foro di diametro leggermente inferiore alla vite e poi avvitare l’ancorante al sul interno.

Ultima avvertenza: controllare sempre che le staffe siano in acciaio zincato per evitare che arrugginiscano.
Noi trattiamo i prodotti della Rothoblaas, garantiti da certificazioni CE, robusti ed affidabili.

Per ogni maggiore informazione o se avete bisogno di un consiglio, veniteci a trovare presso i nostri uffici, siamo a vostra disposizione per chiarirvi dubbi e aiutarvi nella scelta della soluzione più idonea alle vostre esigenze.